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Zerinofebb adulti 15 compresse 300 mg + 150 mg farmaco per la febbre

Sanofi spa
022837088

Zerinofebb adulti 15 compresse è un farmaco di automedicazionea base di paracetamolo 300 mg indicato per la gestione degli stati febbrili e dei sintomi influenzali. 

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Zerinofebb adulti 15 compresse 300 mg + 150 mg farmaco per la febbre

Indicazioni Terapeutiche

Zerinofebb adulti 15 compresse è indicato per il trattamento sintomatico dei processi acuti febbrili dell’apparato respiratorio.

Zerinofebb è un farmaco di automedicazione Sanofi

Quale è la posologia di Zerinofebb adulti ?

Compresse adulti: 2–4 compresse pro/die.  Somministrare con cautela nei soggetti con insufficienza renale o epatica. Non superare la posologia massima giornaliera totale.

Principi Attivi

Principi attivi Paracetamolo 300 mg, Sobrerolo 150 mg. 

Eccipienti

Compresse Calcio fosfato bibasico, amido, talco, magnesio stearato, povidone, cellulosa microgranulare, carbossimetilamido

Controindicazioni

  • Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1
  • Pazienti con manifesta insufficienza della glucosio–6–fosfato deidrogenasi
  • Pazienti affetti da grave anemia emolitica
  • Grave insufficienza epatocellulare
  • Gravi alterazioni della funzionalità renale
  • Gravi alterazioni della crasi ematica

Avvertenze

  • Dosi elevate o prolungate del prodotto possono provocare alterazioni anche gravi a carico del rene e della crasi ematica ed una epatopatia ad alto rischio.
  • Da non utilizzare al di fuori della fase acuta febbrile.
  • Non somministrare per oltre 3 giorni consecutivi senza consultare il medico.
  • Per la somministrazione a bambini di età inferiore a 3 anni consultare il medico.
  • Nei pazienti in trattamento con anticoagulanti il prodotto deve essere somministrato a dosaggio ridotto. Somministrare con cautela nei soggetti con insufficienza renale o epatica.
  • Durante il trattamento con paracetamolo prima di assumere qualsiasi altro farmaco controllare che non contenga lo stesso principio attivo, poiché se il paracetamolo è assunto in dosi elevate si possono verificare gravi reazioni avverse.
  • Si può verificare epatotossicità con paracetamolo anche a dosi terapeutiche, dopo un trattamento di breve durata e in pazienti senza disfunzione epatica pre–esistente (vedere paragrafo "Effetti Indesiderati"). Si raccomanda cautela in pazienti con una storia di sensibilità all’aspirina e/o ai farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS).
  • Gravi reazioni cutanee: con l’uso di paracetamolo sono state riportate reazioni potenzialmente fatali come la sindrome di Stevens–Johnson (SSJ), la necrolisi epidermica tossica (NET) e la pustolosi esantematica acuta generalizzata.
  • I pazienti devono essere informati circa i segni ed i sintomi e monitorati attentamente per le reazioni cutanee.
  • Se si verificano i sintomi o i segni della sindrome di Stevens–Johnson,della necrolisi epidermica tossica o della pustolosi esantematica acuta generalizzata (ad esempio rash cutaneo progressivo associato a vesciche o lesioni delle mucose), il paziente deve sospendere immediatamente il trattamento con paracetamolo e consultare un medico. 

Come usare Zerinofebb in gravidanza?

In caso di gravidanza o allattamento usare solo in caso di effettiva necessità sotto il diretto controllo del medico.

Effetti Indesiderati

  • Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo eritema, orticaria, rash, eruzione fissa da farmaco. Sono stati riportati casi molto rari di reazioni cutanee gravi come necrolisi epidermica tossica (NET), sindrome di Stevens–Johnson (SSJ) e pustolosi esantematica acuta generalizzata (vedere paragrafo 4.4 ’Avvertenze speciali e opportune precauzioni di impiego’).
  • Alterazioni del sistema immunitario Reazioni di ipersensibilità quali ad esempio angioedema, edema della laringe, shock anafilattico.
  • Alterazioni del sangue e sistema linfatico Trombocitopenia, neutropenia, leucopenia. Agranulocitosi, anemia emolitica in pazienti con carenza di base della glucosio 6–fosfato deidrogenasi. Alterazioni del sistema epatobiliare Alterazioni della funzionalità epatica ed epatiti. Epatite citolitica che può portare ad un’insufficienza epatica acuta.
  • Alterazioni renali e delle vie urinarie Insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale, ematuria, anuria. Alterazioni dell’apparato gastrointestinale Reazioni gastrointestinali.
  • Alterazioni dell’apparato uditivo e vestibolare Vertigini.
  • Patologie cardiache sindrome di Kounis.
  • Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche broncospasmo. Gli effetti indesiderati segnalati impongono l’interruzione del trattamento e l’istituzione di una terapia idonea. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l’Agenzia Italiana del Farmaco, Sito web: www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

Sovradosaggio

  • I sintomi da sovradosaggio di paracetamolo sono pallore, nausea, vomito, anoressia e dolori addominali e generalmente compaiono durante le prime 24 ore dal sovradosaggio con paracetamolo.
  • Un sovradosaggio da paracetamolo può essere causa di citolisi epatica che può portare ad insufficienza epatocellulare, acidosi metabolica, encefalopatia, coma e morte.
  • Aumentati livelli delle transaminasi epatiche, della lattato deidrogenasi e della bilirubina con una riduzione dei livelli di protrombina possono manifestarsi da 12 a 48 ore dal sovradosaggio acuto.
  • Il sovradosaggio può portare anche a pancreatite, insufficienza renale acuta e pancitopenia.
  • Nei casi gravi si può instaurare una insufficienza epatica da necrosi cellulare. Per quanto riguarda il sobrerolo non risultano dalla letteratura dati inerenti a sintomi da sovradosaggio.

Interazioni

  • Usare con estrema cautela e sotto stretto controllo durante il trattamento cronico con farmaci che possono determinare l’induzione delle monossigenasi epatiche o in caso di esposizione a sostanze che possono avere tale effetto (per esempio cimetidina).
  • Il rischio di tossicità da paracetamolo può essere aumentato in pazienti che assumono altri farmaci potenzialmente epatotossici o farmaci che inducono gli enzimi microsomiali epatici, come alcuni antiepilettici (come fenobarbital, fenitoina, carbamazepina, topiramato), rifampicina e alcool.
  • La somministrazione di paracetamolo può interferire con la determinazione dell’uricemia (mediante il metodo dell’acido fosfotungstico) e con quella della glicemia (mediante il metodo della glucosio–ossidasi–perossidasi).
  • I farmaci che rallentano lo svuotamento gastrico (es. propantelina) possono ridurre la velocità di assorbimento del paracetamolo, ritardandone l’effetto terapeutico; al contrario, i farmaci che aumentano la velocità di svuotamento gastrico (es. metoclopramide, domperidone) comportano un aumento della velocità di assorbimento.
  • Il paracetamolo può aumentare il rischio di sanguinamento in pazienti che assumono warfarin e altri antagonisti della vitamina K.
  • I pazienti che assumono paracetamolo e antagonisti della vitamina K devono essere monitorati per un’appropriata coagulazione e per la comparsa di sanguinamenti. La presenza di paracetamolo nel prodotto aumenta i tassi plasmatici di aspirina e cloramfenicolo.
  • L’uso contemporaneo di FANS o oppioidi può determinare un potenziamento reciproco dell’effetto analgesico. La co–somministrazione di flucloxacillina con paracetamolo può portare ad acidosi metabolica, in pazienti che presentano fattori di rischio di deplezione del glutatione.
  • Il paracetamolo aumenta l’AUC dell’etinilestradiolo del 22%. Il paracetamolo può ridurre la concentrazione plasmatica della lamotrigina.

Conservazione

Compresse, sciroppo: questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Marca:
Riferimento:
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