Un caso che ha fatto molto scalpore: curava il tumore della paziente con erbe e psicologia. Tra le componenti della cura c'era infatti anche il “superamento del trauma psicologico". Così una omeopata e medico di base di Torino, seguace delle controverse teorie del tedesco Rike Geerd Hamer, è finita nei guai: condannata in primo grado a due anni e sei mesi. La paziente, una giovane donna, che aveva un neo sulla spalla sinistra rivelatosi in seguito un melanoma maligno, è morta tre anni fa.
I giudici tuttavia, come ha fatto notare l'avvocato dell'imputata, non hanno disposto la sospensione dall'esercizio della professione. Dagli atti all'esame del Tribunale di Torino sono emersi dei carteggi fra paziente e dottoressa nei quali quest'ultima suggerisce alla prima di curarsi con prodotti omeopatici e di “lavorare sul perdono": “Cerca di incontrare il tuo ex", uno dei consigli del medico. Durante il dibattimento sono volate parole grosse, come “ciarlataneria", per definire la cosiddetta cura Hamer. Come riferisce l'Ansa, l'Ordine dei medici di Torino, che ha avviato una indagine interna contro la dottoressa, ha scoperto che in passato era stato intentato un altro procedimento giudiziario nei suoi confronti per la morte di una bimba di 14 mesi affetta da meningite e curata con lo stesso metodo.