La questione è molto delicata ed è stata affrontata scientificamente ma con il dovuto rispetto per la sofferenza altrui. Si tratta dei pazienti con un tumore in fase terminale e sottoposti a cure palliative: alcuni ricercatori giapponesi dell’università di Kyoto hanno messo a punto un test (che si è dimostrato efficace nell'80% dei casi) per aiutare a prevedere quanto resta loro da vivere.
“I malati oncologici giunti agli stadi più avanzati della malattia e i loro familiari chiedono spesso informazioni precise sulla loro prognosi - ha spiegato Yu Uneno, autore principale dello studio -. Vogliono sapere quanto tempo hanno ancora a disposizione per poter programmare gli ultimi giorni e lasciare le loro disposizioni. E' un loro diritto, ma al tempo stesso è un’informazione molto delicata, che va gestita cercando di dare una risposta onesta, ma allo stesso tempo senza eliminare ogni speranza". Lo scopo è quello di evitare terapie inutilmente aggressive e spesso inefficaci e permettere ai malati terminali di trascorrere l’ultimo periodo della propria vita in modo sereno, a casa o in strutture dedicate come gli hospice, sottoposti a cure palliative (come quelle contro il dolore) che migliorano la qualità della vita rimanente.