E' un pesce orientale di acqua dolce sul quale da tempo c'è più di un dubbio. E' il pangasio, alimento che nei giorni scorsi è stato bandito dai supermercati Carrefour del Belgio con analoga sorte che ben presto toccherà agli altri punti vendita. “Gli allevamenti di pangasio – spiega un comunicato – hanno un forte impatto ambientale; una volta esauriti gli stock di questa specie, questo pesce non verrà più venduto”. E se anche anche Coop ormai con commercializza più il pangasio mentre Esselunga non lo ha mai fatto viene da chiedersi se non ci sia altro. In effetti oltre alla preoccupazione per l’ambiente c’è anche quella per la salute: sebbene si tratti di un pesce a basso costo, e quindi facilmente commerciabile, il pangasio viene allevato in acque ad alto tasso di inquinamento: in Thailandia, in Cambogia nel Laos e nel delta del Mekong, in Vietnam. Senza contare che non di rado sono state scoperte truffe con esemplari di pangasio, che ha bassi costi di allevamento, spacciati per altre specie ittiche più pregiate facendole pagare a peso d’oro.
Il fatto è che i suoi filetti fino ad ora sono stati molto usati nella ristorazione collettiva: nelle mense, comprese quelle scolastiche. L’esigenza di tenere bassi i costi, evidentemente, ha avuto la meglio sulla qualità. Tuttavia a dicembre la la commissione Politiche economiche dell’Emilia-Romagnaaveva approvato una risoluzione con la quale si chiedeva la graduale sostituzione del pangasio (poco gradito ai bambini) con il pesce azzurro delle coste dell’Adriatico nelle mense scolastiche. Insomma, qualcosa sta cambiando.