Il fenilbutazone è un farmaco anti-infiammatorio non steroideo (FANS) utilizzato in medicina veterinaria per alleviare il dolore e ridurre l'infiammazione associata a condizioni come l'artrite e altre affezioni dolorose nei cavalli e in altri animali.
Proprietà e indicazioni:
- Antinfiammatorio: La fenilbutazone agisce riducendo l'infiammazione nei tessuti, alleviando il dolore e migliorando la mobilità.
- Analgesico: Aiuta a ridurre il dolore associato a condizioni infiammatorie.
- Antipiretico: Può contribuire a ridurre la febbre in animali affetti da processi infiammatori.
Indicazioni comuni:
- Artrite e altre condizioni dolorose articolari.
- Dolore muscolare.
- Spasmi muscolari.
- Processi infiammatori di varia natura.
Dosaggio del felibutazone nel cavallo
Il dosaggio di fenilbutazone varia a seconda del tipo di animale, del peso corporeo, della gravità della condizione e delle specifiche indicazioni del veterinario. Tuttavia, un dosaggio tipico per i cavalli è di circa 1-4 grammi al giorno, somministrati per via orale o parenterale, suddivisi in dosi giornaliere multiple. È essenziale seguire attentamente le istruzioni del veterinario e non superare mai il dosaggio raccomandato, poiché l'abuso di questo farmaco può causare gravi effetti collaterali, inclusi danni gastrointestinali e renali.
Fenilbutazone per uso veterinario: nomi commerciali
- Bute iniettabile flacone 100ml 200mg/ml
- Bute os pasta 10sir monod 10g
- Bute os 20 bustine 2g/10g
- Bute gel uso esterno 200g
Bute è un farmaco soggetto a prescrizione del veterinario. E' acquistabile in farmacia e parafarmacia. Non è acquistabile online
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Bute bustine: Scheda Tecnica
Denominazione
BUTE GRANULARE 2 g/10 g
Categoria
Farmaci antiinfiammatori ed antireumatici non steroidei. Butilpirazoli dine.
Principi attivi
Fenilbutazone.
Eccipienti
Saccarosio.
Indicazioni
- Terapia sintomatica delle zoppie, malattie acute e croniche dell'apparato locomotore, quali artriti, periartriti, tendiniti, tenovaginiti, neuriti, miositi, podoflemmatiti, navicoliti.
- Terapia delle lesioni di tessuti molli quali bursiti, mastiti, ematomi, contusioni, lacerazioni da parto.
- Interventi chirurgici, terapia degli stati infiammatori del la mammella e dell'edema mammario post-partum.
Controindicazioni ed effetti secondari
- Non usare in caso di malattie cardiache, renali, epatiche, gastriti, emoglobinuria, edemi e disturbi della coagulazione.
- Non usare in caso d i ipersensibilità nota al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
- Non usare in concomitanza con altri antinfiammatori non steroidei o far trascorrere almeno 24 ore prima della somministrazione di un altro antinfiammatorio non steroideo.
Uso e via di somministrazione
Orale.
Posologia
- Nelle lesioni infiammatorie acute dell'apparato muscolo-scheletrico ed in seguito ad interventi chirurgici somministrare 2 buste al di', par i a 8 mg/kg/p.v. di principio attivo, per 5 giorni. Nei giorni successivi una busta al di'.
- Nelle lesioni infiammatorie croniche dell'appara to muscolo-scheletrico, 1 busta al di', pari a 4 mg/kg/p.v. di principio attivo, per 10-20 giorni secondo il giudizio del medico-veterinario.
- Puledri mezza dose.
Miscelare accuratamente alla razione.
Conservazione
Proteggere il medicinale dalla luce e dal calore.
Periodo di validità dopo la prima apertura: consumare immediatamente, non conservare.
Avvertenze
- Il prodotto non deve essere somministrato ad equidi allevati a scopo alimentare.
- Per equidi non destinati alla produzione di alimenti per il consumo umano.
- Sovradosaggio: somministrazioni prolungate, effettuate a dosaggi più elevati di quelli indicati, possono comportare depressione del SNC, diminuzione dell'appetito fino all'anoressia,
- depressione, letargia, necrosi delle papille renali e morte; sono inoltre possibili irritazioni ed ulcerazioni del tratto orale e gastrico.
- In cavalli trattati con 8,8 mg/kg/die sono state registrate complicanze quali anoressia, depressione, colica, ipoprotidemia, diarrea, melena, perdita di peso, edema ventrale, emorragie petecchiali delle mucose, erosioni ed ulcere orali, necrosi delle papille renali.
- Non esiste un trattamento specifico per l'intossicazione da fenilbutazone: in caso di dosi eccessive, si effettui una terapia sintomatica e disintossicante.
- L'attivita' ulcerogena, prerogativa di tutti i FANS, e' contrastabile con principi attivi proteggenti la mucosa gastrica ed H2 -antistaminici (cimetidina, ranitidina) o inibitori della pompa (es. omeprazolo) e gastroprotettori.
Specie di destinazione
Equidi non DPA.
Interazioni
- L'associazione di fenilbutazone ad altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) può portare ad interferenze farmacologiche dando, generalmente, effetti additivi.
- Nel cavallo gli acidificanti delle urine, quali ad esempio il cloruro d'ammonio, rallentano fino a 4 volte l'eliminazione del principio attivo.
- Il fenilbutazone può essere eliminato con maggior rapidità quando le urine sono alcaline.
- Il fenilbutazone ha una forte affinità di legame con le proteine plasmatiche, tale d a spostare altri principi attivi modificandone il livello sierico e l' azione terapeutica.
- Tali farmaci sono: fentoina, anticoagulanti sommin istrati per via orale, acido valproico, altri antinfiammatori, sulfonamidi e agenti antidiabetici come la sulfonilurea.
- Il fenilbutazone puo ' aumentare l'emivita della penicillina G inoltre induce lo sviluppo d egli enzimi microsomiali epatici, aumentando cosi il metabolismo di principi attivi come la
- digitossina e la fentoina.
- Al contrario, gli in duttori di altri enzimi microsomiali come barbiturici, prometazina, rifampicina, corticosteroidi,
- clorfeniramina e difenidramina, possono far diminuire l'emivita plasmatica del fenilbutazone.
- I corticosteroidi possono provocare ulcerazioni del tratto gastrointestinale in pazienti trattati con farmaci antinfiammatori non steroidei.
- L'uso concomitante con farmaci potenzialmente nefrotossici (es. antibiotici aminoglicosidi), deve essere evitato.
Diagnosi e prescrizione
Da vendersi soltanto dietro presentazione di ricetta medico veterinari a ripetibile.
Effetti indesiderati
- Tutti gli antinfiammatori non steroidei possono determinare la comparsa di effetti collaterali principalmente a carico dell'apparato gastroenterico, dei reni, del fegato e di alcune componenti ematiche.
- L'utilizzo in animali troppo giovani o anziani può essere rischioso.
- Se tal e utilizzo non può essere evitato, sottoporre questi animali ad un ac curato monitoraggio clinico.
- Evitare l'utilizzo in animali troppo disidratati, ipovolemici o ipotesi per un potenziale rischio di aumento della tossicità renale.
- In caso di terapia a lungo termine, gli animali dovranno essere sottoposti a monitoraggio clinico ad intervalli regolari.
Gravidanza ed allattamento
In mancanza di studi sulla specie di destinazione usare solo conformemente alla valutazione del rapporto rischio/beneficio.