Il nostro organismo produce vitamina D per effetto della luce solare sulla pelle. E’ contenuta in alcuni specifici alimenti ma può essere integrata anche con appositi prodotti e con rimedi naturali.
Alimenti ricchi di vitamina D
Due sono le fonti alimentari di vitamina D: la vitamina D2 (ergocalciferolo) e la vitamina D3 (colecalciferolo). Le fonti naturali di vitamina D sono l’olio di fegato di merluzzo, il pesce, il burro, il tuorlo di uovo, la verdura a foglia scura. Questi sono gli alimenti ricchi di vitamina D. In particolare, nell’elenco cibi ricchi di vitamina D spiccano i pesci cosiddetti grassi come il salmone, l’aringa, la trota, la carpa, il luccio, la tinca, lo sgombro, il tonno, le sardine e lo storione. Quanto ai vegetali ricchi di vitamina D, spiccano i funghi e soprattutto il porcino, lo spugnolo, l'ovulo, il finferlo e il chiodino.
Gli integratori di vitamina D
E’ fondamentale inserire nella propria dieta alimenti ricchi di vitamina D perché questa stimola l'assorbimento del calcio. Oltre ai cibi ricchi di vitamina D si può ricorrere a un'integrazione mirata. La dose giornaliera raccomandata di vitamina D è diversa per età e sesso: nei lattanti ammonta a 300 UI, nei bambini fino a 10 anni 400 UI, nei maschi e nelle femmine (fino a 24 anni) 400 UI, dopo i 24 anni 200UI. Nelle donne in gravidanza 400 UI, durante l’allattamento 400 UI. La dose giornaliera consigliata è compresa tra 200 e 400 UI al giorno. Per anziani e per soggetti che vivono al settentrione si raccomanda l’assunzione quotidiana di 400-800 UI.
Le proprietà della vitamina D
La carenza di vitamina D provoca rachitismo nei bambini, ossia l’incapacità di calcificare le ossa. La vitamina D infatti ha la capacità di stimolare l’assorbimento del calcio. L’uso principale di vitamina D è la prevenzione della carenza di vitamina D che potrebbe verificarsi in persone che seguono una dieta vegetariana integrale. Sono soggetti a rischio i lavoratori di turni notturni, le persone di pelle scura che si espongono poco alla luce, chi soffre di malattie intestinali, renali ed epatiche. La vitamina D oggi viene somministrata soprattutto negli anziani che non si espongono al sole a sufficienza, in particolare per chi vive in casa di riposo. Le conseguenze della carenza sono mancanza di forza, riduzione densità ossea, dolore articolare.La vitamina D ha inoltre proprietà anticancerogene. La sua carenza infatti ha dimostrato una incidenza maggiore di carcinoma del colon e della mammella (paesi con esposizione a luce solare minore).
Vitamina D: controindicazioni
La vitamina D tra tutte le vitamine è quella potenzialmente più tossica. Non sono raccomandati dosaggi superiori a 1000UI al giorno. Il consumo di dosi elevate porta ad un aumento della concentrazione di calcio nel sangue, deposizione di calcio negli organi interni e calcoli renali.Interferisce con i farmaci colestiramina, difenildantoina, fenobarbital, e oli minerali.
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