La mamma ha portato la figlia non vaccinata all'asilo dicendo di avere preso appuntamento all'Asl per mettersi in regola con la legge. Alla richiesta di firmare una autocertificazione - già effettuata nei giorni precedenti - la donna però ha opposto un fermo rifiuto. La vicenda si è verificata ieri mattina in una scuola dell'infanzia di Latisana, in provincia di Udine. La mamma in particolar modo si è appellata al diritto alla privacy contestando le frasi finali dell'autocertificazione: “I dati saranno trattati dal personale scolastico, docente e non docente". A quel punto è stata la donna a chiamare carabinieri e polizia, che hanno registrato l'episodio. Solo pochi giorni fa invece a Verona era stata l'amministrazione a mandare i vigili urbani all’asilo per non permettere l’ingresso ai piccoli non vaccinati.
Alla fine la bambina friulana è stata ammessa con riserva per un giorno mentre la direttrice della struttura ha precisato che l'asilo non fa altro che applicate la legge e che nel caso specifico c'erano evidenti irregolarità. Qualche ora più tardi la donna in un lungo post su Facebook ha difeso la propria scelta spiegando di avere presentato la copia di una raccomandata all'Asl mentre l'autocertificazione “non è assolutamente conforme ai fini della legge, che rifiuto quindi di firmare. Chiedo che i dati personali vengano trattati solo dal dirigente scolastico, come autorizzato dal Garante della Privacy".