Non più 12 ma 10. Più 4 fortemente consigliati. L'iter per la conversione in legge del decreto legge sulle vaccinazioni obbligatorie riserva sorprese non da poco e riserva un ruolo importante anche alle farmacie. Dal provvedimento voluto dal ministro della Salute Betarice Lorenzin spariscono due vaccinazioni obbligatorie, quelle contro la meningite. Precisamente antimeningococco C e B. In attesa della conversione (va fatta entro il 6 agosto pena la decadenza del decreto), dunque, i vaccini obbligatori per iscriversi a scuola diventano 10, dai 12 originari. Lo ha stabilito un emendamento approvato ieri dalla commissione Sanità del Senato.
I vaccini contro la meningite anche se non saranno più obbligatori però saranno “suggeriti attivamente” dalle Asl assieme a quelli contro il rotavirus e lo pneumococco. Altri emendamenti hanno previsto modifiche su punti contestati del decreto Lorenzin: le sanzioni per i genitori che non vaccinano i figli iscritti alla scuola dell’obbligo passano da un minimo di 500 ad un massimo di 3mila euro (nel testo originario erano tra 500 e 7500 euro) ma soprattutto le Asl non hanno più la possibilità di segnalare i genitori alla procura del Tribunale dei minori per valutare la perdita della patria potestà.
Ed ancora: il vaccino quadrivalente (morbillo, parotite, rosolia e varicella) fra tre anni potrebbe non essere più obbligatorio qualora la soglia (attualmente all’87,5%) sia risalita al 95% di copertura per garantire l’effetto gregge. La decisione, dopo la verifica triennale, spetterà al ministero sentite le massime autorità sanitarie. L’esavalente (contro difterite, tetano, pertosse, emofilo, polio edepatite B) invece resterà comunque obbligatorio (adesso la copertura è al 93%). Infine è stato approvato è stato approvato un emendamento grazie al quale i medici anche avvalendosi della collaborazione di infermieri o assistenti sanitari potranno somministrare i vaccini in farmacia autorizzate dal ministero in spazi idonei sotto il profilo igienico-sanitario.